giovedì 18 luglio 2013

Ieri e oggi decisiva la rottura della diagonale ribassista e la tenuta della diagonale rialzista, quindi occhio alle quotazioni!

Grafico oro del 17/07/2013

giovedì 11 luglio 2013

Oro in salita del 3%, con il sostegno della Federal Reserve.
I futures dell’oro sono in salita vicini al massimo di tre settimane questo giovedì, dopo che il Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke ha dichiarato che la banca centrale continuerà a mantenere l’attuale politica monetaria in futuro.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna ad agosto sono stati scambiati a 1.284,75 dollari l’oncia troy, nella mattinata europea, in salita del 3% sulla giornata.

I prezzi Comex dell’oro sono saliti del 3,8% al massimo della seduta di 1.297,05 dollari l’oncia troy, il massimo dal 24 giugno.

Supporto a 1.207,25 dollari l’oncia troy, il minimo dal 5 luglio e resistenza a 1.347,45, massimo del 20 giugno.

Il dollaro è sceso contro le principali controparti dopo che Bernanke ha dichiarato che la Fed continuerà a mantenere l’attuale politica monetaria in futuro, per via di bassi livelli di inflazione e dell’alto tasso di disoccupazione.

Il dollaro è salito nell’ultimo mese dopo che Bernanke ha dichiarato che la Fed potrebbe iniziare ad allentare il programma di acquisti di bond per la fine del 2013 se l’economia statunitense continuerà a migliorare come previsto dalla banca centrale.

Le dichiarazioni sono giunte in seguito ai verbali dell’ultimo vertice di politica monetaria della Fed che ha mostrato che i policymakers restano divisi su quando iniziare ad allentare il programma di acquisti da 85 miliardi al mese.

Circa la metà dei policymakers Fed crede che la banca possa iniziare a ritirare il programma di acquisti per la fine dell’anno, mente altri credono che il mercato del lavoro sia ancora troppo debole.

Il dollaro USA è andato sotto pressione per via della crescita delle aspettative che la Federal Reserve possa mantenere le attuali politiche di allentamento.

L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dell’1,2%, a 83,20, in calo dell’1,2% a 83,20, il minimo dal 25 giugno.

La debolezza del dollaro spinge solitamente l’oro, poiché incrementa lappeal del metallo come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più economiche per i titolari di altre valute.

Probabilmente i futures dell’oro segneranno un calo del 23% quest’anno, in tal caso si tratterebbe del peggiore calo dal 1981, nella speculazione che la Fed inizierà a ridimensionare il piano di acquisti per la fine dell’anno.

L’andamento del prezzo dell’oro quest’anno ha seguito molto le aspettative sulla banca centrale statunitense e la conclusione anticipata del programma di allentamento.

Sul Comex, l’argento con consegna a settembre ha segnato +4,3% a 19,98 dollari l’oncia troy, mentre il
rame con consegna a settembre è salito del 3% a 3,185 dollari la libbra.

Il metallo rosso ha trovato un ulteriore supporto nelle aspettative che la Banca Popolare Cinese possa introdurre delle misure di stimolo per spingere la crescita in seguito agli ultimi dati piuttosto deboli rilasciati di recente.

La Cina è il principale consumatore mondiale di rame e lo scorso anno ha rappresentato il 40% del consumo globale.
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